Dai siti pro-ana alla Fitspiration


DAI SITI PRO-ANA ALLA FITSPIRATION (D.ssa Federica Sartini)

I media parlano in questi giorni dei blog sull'anoressia e della blogger, giustamente aggiungerei, mentre un po' meno giustamente incriminano un fenomeno palese e già presente da moltissimi anni, tralasciando il dato assai più grave che il fenomeno in questione si è per così dire "evoluto"e ha trovato nuovi modi di farsi strada nel web, complice la cultura dell'apparenza e della perfezione fisica che sembra colpire in particolare le donne, ma non solo. Andate su Instagram e digitate l'hashtag #thinspiration o #fitspiration (ispirazione alla magrezza e ispirazione al fitness) e vi si aprirà un mondo, terribile e subdolo, sottovalutato e pericoloso.

Un interessante studio (Boepple L., Thompson K.J., 2015) ha comparato le immagini contenute su alcuni siti relativi alla Thinspiration con immagini contenute in siti relativi alla Fitspiration, ipotizzando che i contenuti e i messaggi veicolati rispetto al corpo, alla magrezza e alla perdita di peso fossero simili. I ricercatori si sono interrogati rispetto al fatto che, mentre i siti pro-ana vengono monitorati e alcuni server vietano la registrazione del dominio di siti di questo tipo, nel web proliferano siti con contenuti simili all’interno dei quali non si menziona mai ai disturbi alimentari e non viene dichiarato il fatto che si persegua perdita di peso mirata alla magrezza di per sé, bensì si dichiarano finalità relative alla salute. Nella realtà dei fatti, l’analisi dei contenuti mostra che le immagini presenti nei siti di Fitspiration sono prevalentemente di donne magre, muscolose e i contenuti testuali riguardano la dieta, l’esercizio fisico, l’incoraggiamento a perdere peso, piuttosto che la salute, che sembra essere solo uno specchio per le allodole dietro al quale si cela l'insistente pressione sociale ad essere magri e fit.

La ricerca ha evidenziato che l’88% dei siti Thinspiration e l’80% dei siti Fitspiration contenevano messaggi relativi al peso e al corpo, suggerimenti per iniziare diete ipocaloriche mirate alla perdita di peso e messaggi colpevolizzanti rispetto all’assunzione di cibo. L’ipotesi è stata pertanto verificata e il risultato della ricerca ha mostrato che anche i siti Fitspiration stigmatizzano il sovrappeso e promuovono l’ideale della magrezza, con comportamenti che possono andare a discapito della salute anziché favorirla, come dichiarato nell’intento di questo generi di siti.

E'tempo di aprire gli occhi e non limitarsi a inorridire quando i TG parlano di un caso, perché la tendenza è sociale e instillata nella mente di tutti noi.

Una ricerca svolta da Boepple e colleghi nel 2016 ha analizzato un campione di siti di Fitspiration inserendo in un motore di ricerca le parole chiave “Fitspiration” e “Fitspo” (abbreviazione di Fitspiration) e ha concluso che la maggioranza dei messaggi contenuti in questi siti si concentrava sull’aspetto esteriore.

Benché siano ormai numerose le ricerche che correlano l’esposizione a immagini relative alla magrezza all’insoddisfazione nei confronti del corpo e ai disturbi alimentari (ad esempio Grabe et al., 2008), pochi studi hanno esaminato altri tipi di ideali, come quello del corpo atletico, che si sta diffondendo velocemente all’interno del web. Analogamente all’interiorizzazione dell’ideale della magrezza, anche l’interiorizzazione dell’ideale atletico può avere un impatto negativo sulla salute psicologica delle donne; Homan nel 2010 ha evidenziato, attraverso uno studio svolto su un campione di studentesse universitarie, che le donne che avevano interiorizzato l’ideale del corpo atletico erano soggette a forti sensi colpa se saltavano una sessione di allenamento ed erano più soggette alla possibilità di assumere prodotti come steroidi o anabolizzanti. Le persone che praticano esercizio fisico per motivi legati all’aspetto esteriore si sono mostrate soggette a comportamenti alimentari patologici e a praticare sport in modo compulsivo e hanno mostrato inoltre la tendenza a sviluppare sintomi depressivi in numerosi studi. Ciò risulta allarmante, dato che l’esercizio fisico o compulsivo si verifica spesso prima dell’esordio di un disturbo alimentare e ne è un evidente sintomo.

I risultati della ricerca di Boepple e colleghi (2016) hanno mostrato che il 92% dei siti facenti parte del campione contenevano immagini di donne e che il 97,82% di queste erano donne magre e attraenti. Quasi il 50% dei siti analizzati conteneva immagini di donne in costume da bagno e oltre il 50% conteneva immagini di donne che indossavano solo biancheria intima; inoltre nel 45% dei siti erano presenti immagini di donne con la dicitura “prima e dopo”, per evidenziare la perdita di peso e il cambiamento del tono muscolare in un certo periodo di tempo.

Per quanto riguarda i testi presenti nei siti, circa il 25% del campione presentava riferimenti testuali, riguardanti gli aspetti motivazionali e il raggiungimento di un aspetto esteriore sensuale, come ad esempio: “E’ incredibile quello che si può fare quando si tenta!”, oppure “Vuoi essere coperta di sudore in palestra o di vestiti in spiaggia?” o ancora “Ci si avvicina ad essere finalmente sexy!”; altri messaggi scritti riguardavano la stigmatizzazione del sovrappeso o promuovevano l’ideale della magrezza, come ad esempio “Ottenere risultati o rimanere grassi!” oppure “Skinny Love” (“amore per la magrezza”). Tali risultati suggeriscono che i siti web Fitspiration promuovono messaggi sull’aspetto estetico, sul comportamento alimentare e sull’esercizio fisico simili ai siti Pro-Anoressia; pertanto la visualizzazione di questi siti potrebbe avere lo stesso effetto dannoso dei siti Pro-Ana sulle cognizioni e sulle emozioni correlate al corpo femminile.

Anche Holland e Tiggemann (2016) si sono occupate dello studio del fenomeno emergente della Fitspiration e hanno evidenziato il fatto che, mentre questo genere di siti sono stati promossi come un’alternativa sana alla Thinspiration (legata ai siti Pro-Anoressia) nella realtà sono pieni di contenuti simili, rappresentano un solo tipo di immagine femminile magra e tonica e propongono diete ipocaloriche ed esercizi finalizzati al raggiungimento del corpo ideale, che non ha nulla a che fare col concetto di salute che si vorrebbe far passare. Lo scopo dello studio era di indagare la presenza di disturbi alimentari e l’esercizio fisico compulsivo nelle donne che pubblicano contenuti di Fitspiration su Instagram (che si basa essenzialmente sulla condivisione di foto con una piccola didascalia testuale composta quasi esclusivamente da Hashtag); le ricercatrici hanno utilizzato un campione di 101 donne che pubblicavano contenuti Fitspiration e un gruppo di controllo di 102 donne che pubblicavano immagini di viaggio, tra i 18 e i 48 anni. Nello studio si riporta un dato rilevato nel 2015 rispetto a tali immagini secondo cui la ricerca dell’ Hashtag Fitspiration ha restituito oltre 5,2 milioni di immagini, a dimostrazione della pervasività del fenomeno. I risultati della ricerca hanno evidenziato che comportamenti alimentari patologici erano significativamente più presenti tra le donne del gruppo campione, rispetto alle donne del gruppo di controllo in forte relazione con l’esercizio fisico compulsivo (un quinto delle donne che postavano immagini di Fitspiration si è mostrata a rischio di un disturbo alimentare clinicamente significativo). Si evidenzia che, sebbene per alcune donne possa sembrare normale e addirittura salutare impegnarsi in diete ipocaloriche e nell’esercizio fisico e pubblicare le relative immagini su Instagram, postare regolarmente foto di Fitspiration è un modo culturalmente accettato e approvato per assumere comportamenti alimentari pericolosi e fare esercizio finalizzato al raggiungimento del corpo magro idealizzato.

L’effetto della visione di simili immagini sull’immagine corporea e sui comportamenti correlati al raggiungimento della magrezza è estremamente negativo. Spesso le donne utilizzano il materiale motivazionale nella vita quotidiana, mettendo le immagini di Fitspiration come sfondo del computer o del cellulare, o nella propria camera e l’effetto delle immagini mediatiche si prolunga ben oltre il tempo di navigazione nel Web, con pericolose conseguenze rispetto alla normalizzazione di comportamenti che risultano invece essere legati ai disturbi alimentari.

Una giornalista free-lance che in passato ha diretto alcune testate della rivista Cosmopolitan (come Cosmo Bride, Cosmo Health), Dilvin Yasa, ha svolto un’interessante indagine. La giornalista si è chiesta: “In un mondo in cui la scelta accurata di filtri e hashtag ha un peso maggiore rispetto alle qualifiche formali e professionali, quanta fiducia dovremmo porre nelle “Fitspo Bloggers” (bloggers di siti relativi all’ispirazione al fitness)?”. Dall’indagine è emerso che le celebrità di Fitspiration sulla piattaforma social Instagram hanno fino a oltre due milioni di seguaci online (followers); queste “fitness stars” hanno creato un mondo in cui lo sport assume un aspetto glamour (alla moda) e divertente e rappresentano uno stile di vita quotidiano che è difficilmente attuabile dalla maggior parte delle persone. L’articolo sottolinea inoltre che molti di questi personaggi famosi nel web, non hanno qualifiche professionali (www.bodyandsoul.com).

Alcuni volti noti:

- Ashy Bines, 25 anni, australiana, conosciuta per il programma dietetico “Clean Eating Diet Plan” (letteralmente “programma alimentare dietetico di purificazione”) che vende per circa 76 dollari, 530.000 seguaci su Instagram; la “Dietitians Association of Australia” ha definito la sua dieta una delle peggiori sul mercato. Non ha alcuna qualifica professionale.

- Kayla Itsines, 23 anni, australiana, famosa per la sua “Guida per il corpo da bikini” (“The bikini body guide”), che combina un piano alimentare con allenamenti quotidiani; ha alle spalle numerose controversie perché il regime alimentare che promuove è stato definito affamante. Vende il suo prodotto a circa 70 dollari. la sua qualifica professionale consiste in un corso di Master trainer svolto all’Istituto Australiano per il Fitness della durata di 14 settimane. Ha 2,5 milioni di seguaci su Instagram.

- Amanda Bisk, 29 anni, famosa per le posture yoga che pubblica quotidianamente su Instagram e per i consigli di “alimentazione sana” che le accompagnano; vende video in cui mostra come svolgere gli esercizi a partire da 3 dollari. E’una Fitness Trainer e Istruttrice di yoga. Ha 280.000 seguaci su Instagram (www.bodyandsoul.com; Instagram).

Il dilagare di queste pagine sul web mostra in modo palese che il problema è culturale e rappresenta un’emergenza su cui è necessario intervenire.

Il numero incredibile di seguaci e i contenuti promossi, nonché il fatto che non vi sia alcuna regolamentazione in merito alle pubblicazioni sono importanti fattori di rischio per lo sviluppo di comportamenti alimentari patologici soprattutto negli adolescenti, che  sono i maggiori fruitori dei Social Network.

 

-      Boepple, L., Ata, R. N., Rum, R., & Thompson, J. K. (2016). Strong is the new skinny: A content analysis of fitspiration websites. Body image, 17, 132-135.

-      Carrote E.R., Vella A.M., Lim M. (2015).”Predictors of “Liking” three types of health and fitness-related content on social media: a cross-sectional study”. J Med Inrenet Res.

-      Holland, G., & Tiggemann, M. (2017). “Strong beats skinny every time”: Disordered eating and compulsive exercise in women who post fitspiration on Instagram. International Journal of Eating Disorders, 50(1), 76-79.

- Homan, K. (2010). Athletic-ideal and thin-ideal internalization as prospective predictors of body dissatisfaction, dieting and compulsive exercise. Body Image, 7, pag. 240–245.

-      Tiggemann, M., & Zaccardo, M. (2015). “Exercise to be fit, not skinny”: The effect of fitspiration imagery on women's body image. Body image, 15, 61-67.